Dallo 01.01.2014 è entrata in vigore la nuova imposta unica comunale (IUC), ovvero una sola imposta che però si divide a sua volta in tre importanti tributi. Parliamo di IMU, TARI e TASI, un’imposta e due tasse che tutti i cittadini italiani conoscono bene.
Nel dettaglio, l’IMU è l’imposta relativa agli immobili, fabbricati o terreni edificabili. A pagare l’IMU è sempre il proprietario oppure il titolare dei diritti reali di usufrutto.
Occorre precisare però che tale imposta non viene applicata sull’abitazione principale. Fatta eccezione per quelle ricadenti in categoria A1, A8 e A9.
Ma adesso parliamo in termini di numeri a cosa corrisponde l’IMU. Difatti, si tratta della base imponibile relativa al valore catastale (definito dal Decreto Salva Italia). In sintesi, l’aliquota IMU base è pari allo 0,76%, ma può essere variata dai Comuni dallo 0,46% all’1,06%.
Cosa sono la TARI e la TASI?
Per quanto riguarda la TASI invece, si tratta della tassa per i servizi indivisibili comunali. Quest’ultima è dovuta da chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo fabbricati, aree scoperte o aree fabbricabili.
La base imponibile è la stessa dell’IMU, quindi l’aliquota base è pari a 0,1%. Tuttavia, ogni Comune può scegliere in autonomia se annullarla o aumentarla al massimo 0,25% (la somma di TASI e IMU deve comunque essere non superiore a 1,06%). Infine, l’inquilino versa un’aliquota della TASI, stabilita dal Comune, compresa tra il 10% e il 30%.
Il discorso è alquanto differente invece per la TARI, che tutti conosciamo come tassa sui rifiuti e a pagarla è sempre l’utilizzatore dell’immobile. Quindi, nel caso di un immobile in affitto, sarà l’inquilino e non il proprietario a dover pagare la TARI.
In questo caso però, la tariffa è determinata in base ai criteri determinati dal D.P.R. n. 158/99 (copertura di tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani). In alternativa, i Comuni possono commisurare la tariffa alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti.
TASI, IMU E TARI: LE NOSTRE VITTORIE IN TRIBUNALE
Ma cosa succede quando viene intimato il pagamento dell’imposta unica comunale ma lo stesso si rivela illegittimo? Semplice, chiedi una consulenza al nostro studio legale che in materia ha una consolidata esperienza.
Il fatto che l’Agenzia delle Entrate invii cartelle esattoriali non proprio legittime, non è un evento nuovo. Anzi, spesso ci sono degli errori anche da parte degli organi di competenza.
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Cartelle esattoriali: sei proprio sicuro che le somme richieste sono dovute?
Niente pagamento dell’imu per una società a cui era stato imposto un versamento illegittimo