A rigor di logica, in fase di compravendita di un immobile l’acquirente si affida alle dichiarazioni dell’agente immobiliare o del venditore stesso.
Tuttavia, spesso questo atteggiamento di completa fiducia si rileva errato in quanto gli immobili presentano irregolarità urbanistica.
Sono molti in casi in cui l’acquirente sia venuto a conoscenza dell’irregolarità, solo dopo aver effettuato l’acquisto, trovandosi così in una situazione veramente spiacevole.
In questi casi infatti intercede spesso anche il Comune, intimando il “padrone” dell’immobile a regolarizzare il tutto.
Il caso di Albano Laziale
Oggi raccontiamo proprio di un caso in cui il soggetto ha acquistato un immobile con annesso box, per poi trovare successivamente una “sorpresa”.
Nel corso della compravendita, il venditore aveva assicurato all’acquirente della conformità urbanistica dell’immobile, promettendo la consegna del certificato di agibilità quanto prima possibile (cosa mai avvenuta).
Solo che a distanza di 4 anni il Comune ha contattato l’ex acquirente, non ché successivo proprietario dell’immobile, per comunicare l’irregolarità dell’immobile.
Il Comune ha infatti comunicato al proprietario dell’immobile che la destinazione di quest’ultimo, non era ad uso abitativo come l’ex proprietario ha garantito. Anzi, l’immobile era stato dichiarato ad uso di ufficio.
L’uomo ha dovuto quindi procedere con una serie di dispendiose operazioni per regolarizzare la destinazione dell’immobile, arrivando addirittura dinnanzi al TAR.
Successivamente, il nuovo proprietario dell’immobile ha anche deciso di citare in giudizio il venditore, per ottenere così il risarcimento danni morali
Cosa è successo dinnanzi al Tribunale
Tra le istanze avanzate dal nuovo proprietario vi è anche la richiesta di risarcimento danni, giustificata dal vizio della cosa, ovvero il silenzio del venditore dinnanzi ad un’informazione così importante.
Il Tribunale di Velletri ha poi riconosciuto il diritto dell’attore, riconoscendo allo stesso 15.000 euro di risarcimento.
Nel caso in oggetto il problema è sorto per il certificato di agibilità mai consegnato al futuro proprietario, determinando così una
vendita di aliud pro alio.
La “vendita di aliud pro alio” si verifica quando la cosa consegnata sia differente da quella pattuita.
Nel caso di specie infatti, il costruttore venditore aveva in un certo senso “ingannato” l’acquirente, promettendo un immobile ad uso abitativo, ma come già precisato, così non è stato.
Inoltre, l’acquirente stesso è stato vittima del venditore anche perché in attesa di un certificato di agibilità mai pervenuto.
Su quest’ultimo punto però occorre precisare che la mancata consegna del certificato di agibilità non rappresenta una vera e propria vendita di aliud pro alio.
Perché è possibile richiedere il risarcimento danni?!
Perciò, nei casi in cui l’acquirente ottiene la conformità urbanistica del proprio appartamento, anche se in un secondo momento, non può ottenere la risoluzione del contratto, ma può chiedere il risarcimento dei danni derivanti dal vizio della cosa venduta.
Se anche tu hai riscontrato alcuni problemi in merito all’irregolarità urbanistica del tuo immobile, scrivici e otterrai subito una consulenza gratuita.