Fra le fragilità poste in evidenza durante la crisi pandemica, vi è anche un continuo demansionamento degli infermieri italiani. Si proprio così. Spesso i nostri infermieri sono costretti ad essere demansionati e sfruttati.
Sono sempre più frequenti vicende in ambito sanitario che hanno come protagonisti sanitari ridotti allo stremo. Questo però non accade solo per i reparti dediti al trattamento di pazienti affetti da coronavirus.
Quella del demansionamento di alcune figure professionali nell’ambito sanitario è una storia vecchia, che però oggi ha trovato finalmente un lieto fine.
A tal proposito si è espressa anche il Giudice del Lavoro del Tribunale di Catania, ovvero la Dott.ssa Laura Renda.
In effetti, dopo l’udienza del 27/04/2021 è stata emessa una sentenza che stabilisce ben 30.000 euro di risarcimento danni in favore di alcuni infermieri difesi dall’Avv. Domenico De Angelis, che hanno presentato ricorso contro l’AO Cannizzaro.
Infermieri demansionati: dove è accaduto?
La vicenda ha avuto inizio nel reparto di Neurologia dell’AO Cannizzaro. Reparto ospedaliero in cui l’assenza di altre figure professionali di supporto, come per esempio gli operatori OSS, ha determinato una situazione davvero spiacevole ed insostenibile.
Difatti, gli infermieri del reparto a causa di questa situazione non hanno avuto la possibilità di svolgere in maniera appropriata le mansioni per cui sono realmente qualificati.
Con sentenza n. 3190 del 2020 il Giudice ha stabilito che l’infermiere che venga adibito per lungo tempo allo svolgimento di mansioni che non rientrano nel proprio inquadramento professionale, ha diritto al risarcimento danni.
Perché ottenere il risarcimento danni?
Nella fattispecie gli infermieri hanno ottenuto il risarcimento danni perché oltre a svolgere delle mansioni non proprie, è stato recato anche un danno all’immagine professionale.
La sentenza ha chiarito anche alcuni punti in merito alle sostanziali differenze tra le mansioni degli operatori OSS e quelle svolte dagli infermieri del reparto.
Sottolineando che nel primo caso, parliamo di una professione di carattere manuale mentre nel secondo caso parliamo di mansioni di carattere scientifico.
L’azienda sanitaria ha comunque provato a difendersi, cercando di precisare che tra le due categorie vi sono molte mansioni da svolgere in comune. Ma il Giudice ha ben sottolineato il contrario, risarcendo così i ricorrenti.
Se anche tu sei vittima di demansionamento, scrivici una mail per porre alla nostra attenzione il tuo caso. Analizzeremo la questione e ti offriremo la massima professionalità in una consulenza legale.