Chiarezza e trasparenza, sono questi i requisiti principali per un bilancio condominiale. In effetti i condomini hanno sempre diritto alla massima trasparenza del suddetto bilancio.
A conferma di queste tesi la sentenza del Tribunale di Roma, n. 8792 del 18 giugno 2020. Nella fattispecie un condomino aveva impugnato la delibera condominiale attraverso la quale l’assemblea aveva approvato il rendiconto consuntivo a cura dell’amministratore condominiale.
Amministratore condominiale e rendiconto consuntivo: le responsabilità
Il condomino ha impugnato la delibera condominiale a causa di alcune incongruenze e la poca trasparenza in merito alla documentazione contabile redatta dallo stesso amministratore condominale.
Occorre precisare che il rendiconto consuntivo è un documento fondamentale per i condomini. Ogni condomino ha diritto di conoscere tutte le informazioni ed è un dovere dell’amministratore condominiale, predisporre tutta la documentazione in maniera più chiara possibile.
La responsabilità infatti, ricade sull’amministratore condominale. Lo stesso che ha l’obbligo di redigere un rendiconto chiaro con annessa documentazione che giustifica le spese sostenute.
Il bilancio condominiale deve essere alla portata di tutti
Inoltre, il bilancio deve esser scritto in forma semplice per consentire anche ai condomini che hanno poca dimistichezza con i numeri, di comprendere tutto ciò che accade.
Nel caso in oggetto, l’amministratore ha toppato nella presentazione della documentazione contabile che non è risultata conforme a legge.
Il bilancio condominiale presentato era difficile da comprendere. Quindi, oltre ad alcune incongruenze in merito alle fatture e pagamenti emessi, il bilancio mancava anche di una necessaria nota esplicativa che poteva render tutto più semplice per i condomini.
In conclusione, per queste ragioni il Tribunale di Roma ha poi disposto l’annullamento della delibera di approvazione dello stesso bilancio.
Stop ai bilanci cumulativi: il caso di Taranto
Adesso raccontiamo di un’altra vicenda che vede nuovamente al banco un condomino e un condominio.
I due episodi sono strettamente correlati in quanto entrambi hanno per oggetto “la poca trasparenza dei rendiconti consuntivi” e l’annullamento degli stessi proprio a causa della poca chiarezza.
Questa volta la sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Lecce. Con precisione dalla sezione distaccata di Taranto, in data 4.11.2020 con n. 367/2020.
Questa sentenza ha focalizzato l’attenzione su due punti molto particolari della vicenda. Il primo è l’annullamento di bilanci condominali in riferimento a ben 6 anni di attività.
Il secondo punto invece si ricollega al primo episodio che abbiamo raccontato, in quanto viene sottolineata l’obbligo, da parte dell’amministratore condominale, di produrre la documentazione fiscale chiara e trasparente per i condomini.
I dettagli del caso di Taranto
Il condominio in oggetto con delibera dell’ottobre 2010 attraverso l’assemblea ha approvato i rendiconti relativi agli anni 2005, 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010.
Uno dei condomini ha deciso di impugnare tali decisioni dinanzi al Tribunale di Taranto per alcuni motivi. Uno di questi, è che lo stesso condomino era assente in assemblea e non aveva approvato i bilanci comulativi presentati dall’amministratore condominiale.
Il secondo motivo fa riferimento proprio ad alcuni termini concessi per esaminare la documentazione contabile risultati non sufficienti.
Per queste ragioni la Corte d’Appello di Taranto, pronunciandosi sull’appello avverso la sentenza n. 2108/2016 del Tribunale di Taranto, ha accolto il provvedimento del precedente giudice confermando la nullità della delibera assembleare impugnata.
Se anche tu hai bisogno di assistenza in materia condominale, non esitare a contattarci attraverso il formulario che trovi in pagina. Inoltre ti aspettiamo su LinkedIn e su Facebook.